Il kosovaro punta a rientrare al più presto, a dare una mano con la sua duttilità. Si attende l’ufficialità del prolungamento di contratto
“Devo imparare, mi è già capitato di giocare da terzo di difesa con il mister Juric. Devo imparare le cose nuove che ci insegna il mister ma penso che posso fare bene”, affermava Mergim Vojvoda nel pieno di un’estate di sperimentazioni. Fin dal principio del nuovo corso Vanoli, il kosovaro si è infatti assunto a panacea di fronte all’emergenza di un reparto arretrato ancora in costruzione. Terzo a destra: una parte in cui già si era calato nella passata stagione, poi estesasi dai primi schizzi su tavola di Vanoli in Trentino, a quando le cose hanno iniziato a farsi sul serio, tra Coppa Italia e campionato.
Vojvoda, una certezza
Alla prima alla Scala del calcio con il Milan una prestazione attenta e pulita, a conferma di una crescita da evidenziare. Una certezza, dove le certezze se l’è dovute costruire tra allenamenti e test di graduale impegno. Passi avanti, anche letterali, in occasione dell’impegno con l’Atalanta dove, complice la partenza di Bellanova, è tornato a giocare da quinto: “Il mister sa che so giocare in quel ruolo – aveva spiegato – ma ora sto lavorando più per la difesa. Ovvio che se ci fosse bisogno quello è un ruolo che so fare”. Qualità da jolly, che lo hanno condotto a Venezia a nuova oscillazione, a un altro dietrofront.
Una breve parentesi col Kosovo
Vanoli ha potuto contare su un’altra prestazione solida da terzo di destra, prima di separarsi per qualche giorno. In teoria Mergim doveva prima pernottare a Pristina per poi attraversare il Mediterraneo e scaricare i bagagli sull’isola di Cipro. Il granata nella gara di casa con la Romania si è fatto invece espellere, dirottando il suo itinerario verso casa, ma quella adottiva: lo Stadio Filadelfia in cui sarà stato accolto con grande favore da Vanoli, vista l’assenza di praticamente quasi tutti i compagni di difesa. Vojvoda si è evitato dunque una fatica ulteriore, ma domenica il suo corpo ha ceduto lo stesso.
Tempo per recuperare e per il rinnovo
19 minuti è durata infatti la partita di Vojvoda con il Lecce. Ben di più si prolungherà invece la fase di riabilitazione volta a mettersi alle spalle l’elongazione del muscolo sedimentoso sinistro. Creando così problemi a Vanoli, dopo avergliene risolti per un lungo lasso di tempo. “Mi devo concentrare sul campo”, aveva detto a fine luglio, dribblando una domanda sul rinnovo. Ora avrà sicuramente più tempo per riflettere anche su un’estensione del contratto in scadenza a fine stagione per cui si attende da settimane l’ufficialità.